ANTEPRIMA per ROBOTICS, FESTIVAL DI ARTE E ROBOTICA E ALTRE TECNOLOGIE
III Edizione
UN ROBOT PER DIPINGERE CON GLI OCCHI
L’avvio alla terza edizione del Festival ROBOTICS coincide con la presentazione di ARTE E TECNOLOGIA – Un robot per dipingere con gli occhi – un insolito evento artistico/robotico prodotto dal prof Paolo Gallina dell’Università di Trieste, e dal prof Lorenzo Scalera dell’Università di Udine, allo Urban Center di Trieste, in corso Cavour 2/2 giovedì 16 settembre 2021, alle ore 17.00.
Promozione del Gruppo78 International Contemporary Art
Con la collaborazione dell’Università di Trieste
Con il patrocinio dell’Università di Udine
Sponsor: CrediFriuli, Banca Ter, Giancarlo Benzo Wealth Advisor Mediolanum
Ancora, nello spirito del FestivalROBOTICS, un incrocio tra le nuove potenzialità tecnologiche e la ricerca espressiva artistica, un’incredibile possibilità di dipingere con un organo del tutto improprio, gli occhi, nato come una risposta per chi, affetto da grave riduzione motoria, sarebbe del tutto privato della possibilità di attuare un sogno come quello di dipingere, che migliorerebbe di gran lunga la qualità della sua vita. E nel contempo s’innesta inevitabilmente il discorso dell’arte, della creatività, della possibilità di nuovi linguaggi espressivi raggiungibili dagli artisti con l’applicazione di nuovi percorsi e conoscenze tecnologiche.
La mostra, ospitata dal 21 settembre 2021 a Make, Spazio espositivo presso palazzo Manin a Udine, propone tre nuove creazioni del prof Paolo Gallina dell’Università di Trieste , di cui fondante quella che dà il titolo alla mostra “Un robot per dipingere con gli occhi” realizzata con la collaborazione del prof Lorenzo Scalera dell’Università di Udine.
In realtà “Un robot per dipingere con gli occhi” è il sottotitolo di Simbiosi il nome che il prof Gallina ha voluto dare all’evento artistico-robotico.
L’opera Simbiosi è una performance che prevede l’interazione con il pubblico. Un robot dipinge con un colore monocromatico, ad acquerello. La “mano” del robot non è autonoma, bensì guidata dallo sguardo della persona che accetta di interagire con il robot. In pratica, il robot traccia segni sul foglio imitando i movimenti degli occhi della persona misurati in tempo reale attraverso un eye-tracker. Si implementa perciò una simbiosi tra macchina e uomo. La performance diviene quindi metafora dell’innesto della tecnologia nella dimensione umana. Evidenzia come il progresso muta ogni aspetto della vita, da quello percettivo, a quello esistenziale, fino a quello artistico. Il fatto che le opere realizzate posseggano un’estetica incompiuta e naïve è solo la riprova che il futuro è imperfetto. Per contro, l’intera performance è divertente; la sua “leggerezza” oscura la riflessione globale. E anche questo aspetto di spensieratezza, fatto di sorrisi, prove e curiosità, vuole mettere in scena il flusso della vita durante il quale, fortunatamente, poche volte ci si chiede dove si sta andando. In ogni caso, è nella natura dell’uomo perdere contatto dalla natura.
Simbiosi è integrata da altre due installazioni dai titoli “Questa non è un’opera d’arte” e “Questa è un’opera d’arte” che esplicano il pensiero di Paolo Gallina sul rapporto arte-tecnologia. Vedesi a questo proposto l’articolato link delle opere della mostra:
https://sites.google.com/view/dipinge-con-gli-occhi-21-08-27
Alla presenza delle opere del prof. Gallina si affianca un altro lavoro fondato sulla fusione arte-tecnologia dell’artista Lucia Flego che presenta un video in proiezione olografica attraverso un dispositivo di ultima generazione, dal titolo Planetary Changes. Il tema, di estrema attualità, insiste sul dissesto dell’ecosistema, provocato per lo più dall’uomo, ribadendo la necessità di interventi immediati per salvare il pianeta.
Dice l’artista: La crisi di Covid-19 ha evidenziato più che mai la vulnerabilità dell’uomo e delle risorse della terra. Abbiamo visto molti cambiamenti nelle aree urbane, nei fiumi, nei mari. Gli animali sono stati spinti oltre i territori dove una volta erano confinati, in acque limpide, città vuote con aria più pulita e respirabile. Ora è il momento di cambiare, non solo per questi effetti temporanei, ma soprattutto per quelli che verranno. Dobbiamo infatti prendere atto del crescente pericolo che incombe su di noi: la siccità. Si tratta di una questione globale.
La mostra, che s’inaugura il 21 settembre alle ore 18.30, resterà aperta fino al 26 settembre, con la possibilità di intervento da parte del pubblico a “dipingere con gli occhi”.
Nota a UN ROBOT PER DIPINGERE CON GLI OCCHI
Il progetto del prof. Paolo Gallina è pensato per soggetti di limitata potenzialità motoria, quindi per pazienti, ma è estensibile a tutti, in particolare agli artisti che in questo sistema che combina un eye-tracker con un robot possono individuare nuove possibilità espressive rivolte al futuro.
ll progetto consiste nel progettare, studiare, realizzare e testare un sistema che permetta a pazienti con ridotta mobilità motoria di dipingere o disegnare.
La strategia selezionata prevede la combinazione di un sistema di input basato su eye-tracker combinato con un robot. Grazie a questo strumento i pazienti potranno “guidare” lo spazzolino mosso dal robot con lo sguardo.
Gli elementi chiave che devono essere studiati e integrati per ottenere un sistema pienamente funzionante sono:
1) Il sistema di acquisizione basato su un eye-tracker; questo compito comprende anche lo studio di altri meccanismi di interazione uomo-macchina (come i comandi vocali) necessari per le procedure ausiliarie (es. sollevamento e abbassamento del pennello, cambio colore, ecc.). Inoltre, occorre prestare attenzione al protocollo complessivo di interazione per evitare che l’esperienza del paziente diventi troppo impegnativa e quindi spiacevole.
2) L’implementazione del sistema robotico. Secondo la nostra esperienza ci sono diversi passaggi che devono essere presi per permettere al robot di dipingere correttamente. È necessario calibrare il piano del telo rispetto alla posizione del robot, prevedere un cambio utensile automatico, gestire la pulizia della spazzola, tenere conto che la spazzola andrà ad immergersi nuovamente quando sarà stata eseguita una corsa lunga, pianificare l’abbassamento del pennello in prossimità dei punti di attacco del tratto, ecc. Allo stesso tempo, è presente anche un robot virtuale (agente di pittura) che simula lo stile pittorico di un pennello sulla tela con colori ad olio. Questo modulo software è particolarmente utile nella fase di formazione.
3) Realizzare l’interfaccia che abbia come input i dati ottenuti dall’eye-tracker e fornisca al robot la corretta traiettoria pianificata. Ad esempio, il paziente potrebbe scegliere di contornare un’area nella tela e il robot potrebbe riempirla automaticamente attraverso un movimento a spirale.
Crediamo che questo progetto vada nella direzione dell’inclusività. Consentire a un paziente con gravi disabilità motorie di produrre un dipinto personale ha un impatto intenso sulla sua vita. Se l’arte può essere il “sale della vita” per un normodotato, per un paziente condannato a un’esistenza senza corpo, può diventare un cambiamento radicale della qualità della vita. Allo stesso tempo, l’intero sistema interagente può essere utilizzato anche da persone abili (artisti). In questo senso, la combinazione di un eye-tracker e di un robot diventa essa stessa un linguaggio artistico espressivo che potrebbe aprire nuove direzioni di indagine artistica.
Bio sintetica di Paolo Gallina
Paolo Gallina è un robotico e un artista. Nato a Castelfranco Veneto (TV) il 18 settembre 1971. Si è laureato nel 1996 in Ingegneria Meccanica all’Università di Padova. Nel 1999 ha ricevuto il titolo di Dottore di Ricerca in Meccanica Applicata alle Macchine presso l’Università di Brescia. Dal 1999 al 2002 è stato ricercatore di Meccanica Applicata alle Macchine all’Università di Padova. Attualmente è incardinato nel Dipartimento di Ingegneria e Architettura, Università di Trieste, col ruolo di Professore ordinario di Meccanica Applicata alle Macchine. È stato visiting professor all’Ohio University, alla Strathclyde University e alla Columbus University, dove si è occupato di interfacce aptiche, telemanipolazione e interazione uomo/robot. Nel 2002 ha allestito ex novo il Laboratorio di Meccatronica, di cui è responsabile. Nel 2003 ha allestito il Laboratorio di Robotica dove oggi svolge la parte preponderante della sua attività di ricerca. È stato Presidente del Consiglio del Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e Coordinatore del corso di Ingegneria industriale. I suoi campi di ricerca riguardano le vibrazioni, le interfacce uomo macchina e robotica e le interconnessioni tra neuroestetica e robotica. L’attività di ricerca è testimoniata da centinaia di pubblicazioni su riviste e congressi internazionali.
Il centro della sua indagine conoscitiva riguarda il rapporto tra uomo e tecnologia, attività declinata in più ambiti comunicativi; principalmente attraverso l’arte e la divulgazione.
È autore del romanzo/saggio La formula matematica della felicità, 2012, Mondadori Ed.; del saggio scientifico L’anima delle Macchine, 2015, Dedalo Ed., col quale si è aggiudicato il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica, sezione Ingegneria, e il premio Internazionale Galileo; del saggio La Mente Liquida, 2018, Dedalo Ed. e del saggio Un robot per vincere le tentazioni, 2021, Dedalo Ed.
La sua attività artistica coniuga l’arte algoritmica con la robotica, spesso contaminata da incursioni letterarie (www.paologallina.it)
Bio sintetica di Lucia Flego
Nata a Trieste, vive e lavora a Udine e Trieste (mail: [email protected]).
Artista visiva: dall’iniziale pittura, alla fotografia, al video, alla robotica, all’installazione, alla fashion e Fiber art. Ha un curriculum internazionale. Ha esposto infatti in musei e rassegne nazionali ed internazionali in Francia, Germania, Belgio (opera icona di tutta la Biennale), Portogallo, Malta, Romania, Croazia, Grecia, Turchia, Macedonia, Spagna, Finlandia, Russia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Colombia, Canada, Messico, Sud Corea, Argentina. Inoltre in Italia ha esposto anche a Villa Manin di Passariano (UD), al Museo di Arte Moderna – Musei del Canal Grande di Trieste, al Museo Buoncompagni Ludovisi di Roma, al Museo d’Arte Moderna U. Carà di Muggia – Trieste, al Museo dell’Arte Fabbrile di Maniago (PN), alla sezione Porto Vecchio TS della BIENNALE di VENEZIA, al Museo Ferroviario di Trieste, con il Gruppo 78 al MAXXI di ROMA.
Selezionata all’INTERNATIONAL TRIESTE SCIENCE + FICTION FILM FESTIVAL – Teatro Miela e con il gruppo 78 all’ART and ROBOTICS FESTIVAL – Centrale Idrodinamica TRIESTE.