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Nell’ambito della terza edizione di ROBOTICS , Festival di Arte e Robotica e altre Tecnologie, si inaugura la mostra personale di

Martina Stella

L’ORIZZONTE NEGATIVO

giovedì 4 novembre 2021, ore 18.30

A cura di Maria Campitelli
Sala Fittke, Piazza Piccola, 3 Trieste
Promozione: Gruppo78 International Contemporary Art in co-organizzazione con il Comune di Trieste
Fino al 14 novembre 2021 con orario:
feriali: 10.00 – 13.00; 17.00 – 20.00
festivi: 10.00 – 13.00

Con la collaborazione di

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Con il sostegno di

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L’ORIZZONTE NEGATIVO dell’artista Martina Stella è il progetto vincente del concorso dal titolo SEE THE SEA CHANGE, indetto da Robotics Festival di Arte e Robotica e altre tecnologie nel 2020, co-organizzato con OGS Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste.

La mostra, ospitata dalla sala comunale Arturo Fittke, consegue al progetto ispirandosi ad esso.
Essa è frutto di una co-organizzazione con il Comune di Trieste, facendo così parte del calendario di eventi realizzati e rivolti a under 35FITTKE giovani curato e organizzato dal PAG Progetto Area Giovani.

Martina Stella

Martina Stella parte da un’analisi etimologica/semantica della parola “orizzonte” individuandovi l’incontro di due dimensioni diverse; nell’accezione più comune la linea d’incontro tra cielo e terra. Una linea ambivalente che separa ed unisce, che è limite e tramite. Investigando anche su altre possibili accezioni – psicologiche/personali/metaforiche – la definisce “una linea immaginaria, porosa, spaziale, temporale e morale, fittizia e ambivalente”.

Il progetto originario consistente in una grande video-installazione, nella Sala Fittke, si trasforma in un’esposizione dicotomica: per metà mostra in sala con disegni e foto, per metà mostra su Internet, dunque virtuale, con quadri accompagnati da un QR code che rinvia ad un video. Man mano che si avanza nella mostra si sviluppa un’interazione tra quadro appeso al muro e lo schermo dello smartphone dello spettatore che si fa interfaccia di realtà aumentate.

La mostra si articola in tre fasi: all’inizio una serie di fotografie e disegni a carattere illustrativo e didattico sulla base di dati raccolti dal sito e dagli studi della NASA, poi una fase di immagini a muro supportate da QR allo scopo di illustrare o confutare l’immagine esposta, al terzo step l’originaria installazione immagine/video viene recuperata tramite un’app da scaricare sul proprio smartphone, svelando il punto nodale dell’intero lavoro: la relazione di reciprocità ed interdipendenza tra terra e mare. L’Orizzonte negativo è la linea immaginaria che stabilisce l’incontro tra mare e terra rilevando l’equivalenza della dimensione urbana e naturale. Lo spettatore assiste alla trasformazione dell’orizzonte marino di Trieste in paesaggio urbano.Ciò accade lentamente in modo quasi impercettibile; il mare diventa città e le onde diventano tetti. Con altrettanta lentezza la città torna ad essere mare e così di seguito dato che il video è in loop. Nella reciproca e costante metamorfosi solo la linea dell’orizzonte rimane fissa e inalterata (in virtù dell’applicazione della tecnologia di video-mapping) inglobando in egual modo e misura città e mare. L’opera si può leggere così anche come metafora dell’innalzamento del livello del mare a seguito dell’aumento della temperatura: quindi segnale e monito, con i mezzi della creatività potenziata dalle nuove tecnologie, di una trasformazione incombente cui necessita porre rimedio nell’immediato.

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Il titolo dell’esposizione è un omaggio all’opera dell’urbanista e scrittore francese Paul Virilio, deceduto nel 2018. Nell’omonima opera, Virilio riflette su come, dopo aver conquistato le terre emerse, il mare e l’aria (litosfera, idrosfera ed atmosfera), l’uomo sia pervenuto alla conquista della dromosfera, lo spazio astratto della velocità. In questa dimensione, Virilio osserva e critica la tendenza ad una progressiva accelerazione, fenomeno dilagante che si ritrova anche nelle proiezioni scientifiche e negli studi sull’innalzamento del livello del mare: le curve che descrivono l’evoluzione del fenomeno presentano spesso un carattere esponenziale.

In reazione a quanto denunciato dal filosofo, la mostra L’orizzonte negativo si basa su delle immagini silenziose e dei video caratterizzati da una grande lentezza, in cui il movimento è reso quasi impercettibile.

Martina Stella (Trieste, 1992):
è artista visiva, laureata in fotografia ed arte contemporanea a Parigi. La sua ricerca artistica si focalizza sul rapporto tra disegno e scrittura, spazio e nuove tecnologie. Combinando l’installazione e la proiezione, Stella costruisce dei dispositivi di scenografia digitale tramite l’utilizzo di programmi di video mapping e realtà aumentata.

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